La razionalizzazione delle colture è storia recente. La messa a coltura di questi terreni era estremamente difficile in relazione alla tipologia degli stessi che per secoli erano stati depositi (fig. 2) lacustri e marini, terreni torbosi ed argillosi con forti concentrazioni di sali. Grazie all’avvento delle prime aratrici e vapore si è potuto dissodare i terreni ripulendoli anche dai ciocchi di piante e dalla macchia che li occupava, fu così che iniziò l’agricoltura moderna.
Ad oggi la campagna collinare della Selciatella si presenta tutta lavorata con colture diverse : oliveti,vigneti, seminativi ( cereali in genere, girasoli), orticole a tutto campo; appaiono macchie di bosco anche di notevoli estensioni come quella dell’Università agraria di Tarquinia, nelle quali si ritrovano piante di basso e di alto fusto tipiche della macchia mediterranea: ginestra, corbezzolo, lentisco, mirto, erica ed ancora leccio, sughero, pino marittimo, nel sottobosco lavanda, asparago, rosmarino e cisto.
E’ grazie a questo vasto polmone verde che facilmente si possono scorgere ed avvicinare bovini di razza maremmana viventi all’interno di questa macchia in completa libertà; numerosi animali come volpi, lepri, ricci, tassi,istrici ed il cinghiale re incontrastato.
Facili da osservare numerosi uccelli attirati dalle colture e dal bosco che facilmente gli alimenta: allodole, passeri, cappellacci, saltimpali, le ballerine bianche facilmente riconoscibili per il ritmo battente continuato della coda, cornacchie grigie, gazze. La notte qualche piccola civetta o gufo rompe il maestoso silenzio notturno, facendo udire la sua melodia.